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In un mondo sempre più bisognoso di sostenibilità ambientale la scelta dei materiali, in architettura, è sempre più orientata al recupero ecologico. In questo contesto, l’alluminio, impiegato nel campo dei serramenti, emerge come il protagonista: scegliere un serramento in alluminio significa prediligere efficienza meccanica e prestazionale, gradevolezza ed estrema versatilità dal punto di vista estetico; tecnologie e processi produttivi che migliorano, senza ombra di dubbio, l’impatto ambientale.

In particolare, le nuove billette low carbon footprint (a bassa impronta di carbonio ovvero con ridotte emissioni di CO2) aprono la strada a serramenti in alluminio ancora più ecologici. Scopriamone assieme il motivo.

Le origini dell’alluminio: la bauxite.

L’alluminio è il metallo più abbondante sulla crosta terrestre e il terzo elemento più presente sulla Terra dopo l’ossigeno e il silicio. In natura però non si trova allo stato puro ma è ricavato principalmente dalla bauxite. Per i molteplici usi in cui viene impiegato sarebbe più corretto parlare di leghe di alluminio, nelle quali sono presenti anche rame, zinco, manganese, silicio o magnesio.

Anche se è vero che il processo di trasformazione iniziale del metallo primario “estratto” dalla bauxite è particolarmente energivoro, questo viene ampiamente compensato dalla riciclabilità pressoché infinita dell’alluminio, un vero e proprio materiale “green”.

La billetta di alluminio.

La billetta è la forma che viene data al materiale per essere utilizzato da chi lo estrude trasformandolo in barre sagomate da cui si producono infiniti oggetti di uso comune. Parliamo di grossi cilindri, lunghi da 5 a 7 metri, che hanno un diametro variabile ed anche una “ricetta” variabile. Infatti, a seconda della composizione, questi cilindri si dividono principalmente in 2 macro-famiglie:

  • LEGA PRIMARIA ovvero la billetta in che ha praticamente il 100% di alluminio estratto dalla bauxite (quindi dalla fonte originale). Questo prodotto ha naturalmente il massimo grado di purezza ed è ottenuto con un grande dispendio di energia;
  • LEGA SECONDARIA ovvero la billetta che viene realizzata con una percentuale variabile di materiale riciclato proveniente da due fonti: il pre-consumo, ovvero lo scarto che si effettua già inizialmente nella fase di estrusione (denominato anche rottame bianco), ed il post-consumo cioè, ad esempio, il riciclato proveniente dalla rigenerazione di vecchi serramenti in alluminio.

Questo ultimo tipo di billetta genera un risparmio energetico quasi 20 volte superiore alla produzione del prodotto “primario” contribuendo, in maniera sostanziale al riuso, alla re-introduzione dell’alluminio nel mercato.

L’utilizzo soprattutto di alluminio “secondario” permette di abbattere la cosiddetta carbon footprint, con cui ci si riferisce ai parametri utilizzati per stimare le emissioni di gas serra associate ad un prodotto, servizio, organizzazione, evento o individuo. La carbon footprint viene espressa materialmente in kgCO2 eq. ed il valore è spesso associato ad un parametro denominato GWP ovvero General Warming Potential (potenziale di riscaldamento globale).

— Leggi anche: Riciclo dell’alluminio per un’estrusione ecosostenibile.

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Low carbon footprint: di cosa si tratta?

Iniziamo chiarendo che non esistono billette con etichetta specifica low carbon footprint, ma billette che sono in possesso di una certificazione che ne assevera l’impatto ambientale. Non esiste una metodologia univoca di misurazione del carbon footprint associato alle billette (non c’è ancora uno standard) ma vengono utilizzati criteri che possono variare. Tuttavia tutti hanno un denominatore comune, ovvero la valutazione in chiave di sostenibilità sia del processo produttivo che della quantità di riciclato presente.

Come regola generale un valore per billetta inferiore a 8 o 9 di KgCO2 eq rappresenta un eccellente risultato in termini di riduzione dell’emissione di gas serra e una buona notizia per il nostro Pianeta. Gastaldello Sistemi ad esempio può fornire barre in alluminio per la costruzione di serramenti che, su richiesta, possono avere anche un valore molto inferiore a 8 o 9 KgCO2 eq.

La durata di vita prolungata e la riciclabilità pressochè illimitata dell’alluminio lo rendono già di per sé un’opzione assolutamente ecologica, cosa che invece serramenti realizzati in materiale plastico (PVC) o in legno non sono nelle condizioni di garantire. Inoltre, da oggi l’adozione delle nuove billette a bassa impronta di carbonio sottolinea ancora di più quanto l’alluminio sia da considerare un materiale green per eccellenza.

— Scopri come scegliere infissi sostenibili.

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