Nella scelta del serramento è molto importante considerare l’aspetto dell’antieffrazione. Isolamento acustico e termico, luminosità, resistenza agli agenti atmosferici sono elementi necessari, ma non bastano perché un infisso garantisca ottime prestazioni a 360°. Un infisso completo deve anche proteggere dalle intrusioni indesiderate.
INFISSI SICURI, SONNI TRANQUILLI.
Che i furti avvengano durante il giorno o la notte, occorre far sì che la nostra casa sia sicura sia in nostra assenza, proteggendo gli oggetti a noi cari e di valore, sia quando la abitiamo, per evitare rapine e aggressioni.
Ma da dove entrano i ladri?
Nel 60% dei casi il malintenzionato entra da una finestra, da una porta, dal balcone o dal garage di casa e l’entrata risulta divelta, scassinata o scardinata.
Senza dubbio le parti più appetibili sono le finestre e le porte finestre, meglio ancora se poco illuminate, non in vista o nascoste dalla vegetazione. In tal caso, sfruttando il fatto di essere poco visibili alle persone come vicini o gente di passaggio, i ladri hanno un tempo maggiore per riuscire a entrare.
Come proteggersi?
Se è vero che è quasi impossibile, se non molto dispendioso creare un sistema-bunker che non consenta nessuna possibilità di visite indesiderate, va considerato che un fattore importante per contrastarle è proprio agire sul fattore “tempo”.
Partiamo infatti da un presupposto: ogni ladro studia la situazione prima di provare a entrare, valutando l’esposizione e la visibilità, ma soprattutto il rischio di essere sorpresi durante il lasso di tempo necessario a forzare il varco per l’ingresso.
Infissi antieffrazione.
Un sistema efficace di protezione antieffrazione è il primo modo per demotivare un ladro.
Tra una casa protetta e una non protetta infatti, quest’ultima sarà più facilmente vittima di furto. Perché? Perché il tempo per lo scasso di un infisso con sistema antieffrazione sarà maggiore rispetto a quello impiegato per forzare un’entrata senza alcuna protezione. I ladri lo sanno bene e preferiscono di gran lunga correre il minor rischio possibile.
Inoltre il rumore prolungato, dovuto alla difficoltà del tentativo di scasso o dall’utilizzo di strumenti più invasivi come martelli o trapani, potrebbe segnalare una presenza indesiderata e mettere le persone in allarme. Per questo bisogna aumentare il tempo di resistenza all’antiefrrazione dell’infisso.
I ferri del mestiere.
Non tutti i ladri sono uguali, alcuni sono scassinatori occasionali e non hanno strumenti complessi. Si servono per lo più di cacciaviti, tenaglie, cunei o piede di porco. Altri sono scassinatori più esperti che utilizzano asce, levachiodi, martelli, bulini o attrezzi elettrici e semplici trapani.
I ladri professionisti si servono invece di trapani elettrici, seghe alternative, smerigliatrici angolari. Così gli infissi vengono studiati e progettati per resistere in gradi diversi a seconda della situazione alle aggressioni di questi strumenti.
Quanto resiste un infisso?
A questa domanda rispondono le RC, resistence class ovvero le classi di resistenza, un sistema concreto ed efficiente per valutare la resistenza antieffrazione del tuo infisso. La normativa di riferimento è la Uni EN 1627:2011 “Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Requisiti e classificazione”. Eccole di seguito:
| Classi di resistenza infissi e serramenti | TEMPO DI RESISTENZA | TIPOLOGIA SCASSINATORE |
|
RC1N
RC2/RC2N |
0 min.
3 minuti |
Occasionale, uso della forza fisica, atto vandalico
Occasionale, usa strumenti semplici come cacciavite, pinza, cuneo |
| RC3 | 5 minuti | Occasionale o esperto, usa in aggiunta uno strumento di leva |
| RC4 | 10 minuti | Esperto, usa in aggiunta uno strumento di taglio e a percussione |
|
RC5
RC6 |
15 minuti
20 minuti |
Molto esperto, usa in aggiunta apparecchi elettrici
Molto esperto, impiega in aggiunta apparecchi elettrici di grande dimensione. |
Quale classe richiedere per gli infissi?
Dai dati raccolti, nella maggior parte dei casi il ladro è occasionale e rinuncia al tentativo di effrazione nei primi 3 minuti qualora incontri difficoltà. Perciò, se confrontiamo il fattore tempo delle RC con questa informazione, capiamo che per avere un buon grado di sicurezza occorre installare almeno una classe antieffrazione 2.
Dipende poi, naturalmente, anche dal contesto in cui è inserita la propria abitazione. È una villa isolata? Un appartamento? È in un quartiere con tante famiglie spesso in casa?
Il fattore rischio.
Considerando un grado di rischio maggiore, ad esempio per strutture, palazzi e abitazioni dove il pericolo è molto alto, è consigliabile invece la classe antieffrazione 3, che consente di resistere per un tempo di 5 minuti anche se il ladro tenta di forzare l’ingresso con uno strumento di leva come un piede di porco. Oppure la RC 4, così da contrastare l’uso di piccoli attrezzi per ben 10 minuti.
Mentre per situazioni ancora più rischiose, come banche o gioiellerie, soprattutto per il valore di ciò che contengono, si predispongono classi antieffrazione 5 e 6 spesso create con sistemi integrati che collaborano tra loro, come infissi e persiane blindati o inferriate. Molto importante, soprattutto nei sistemi integrati, è che la cortina di protezione sia opportunamente coordinata in tutti i suoi elementi in modo che non vi siano gap di sicurezza.
Per concludere, è fondamentale che ogni elemento dell’infisso antieffrazione debba essere predisposto affinché non ci sia nessun punto debole su cui il ladro possa far leva. Dunque è importante affidarsi ad esperti del settore che possano installare un infisso certificato, con una classe di resistenza proporzionale al grado di rischio dell’abitazione o comunque al livello di sicurezza che si desideri ottenere.
In aggiunta alle dotazioni basilari della classe, sarà bene equipaggiare gli infissi con serrature di sicurezza multipunto, elementi per la resistenza agli urti o altri sistemi di sicurezza.
E tu, come ti proteggi?
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